Ho imparato

Quella di ieri è stata una giornata poco edificante, ma ho imparato tante cose. Ho imparato che si perde anche quando si vince. Che l’orgoglio non è una scusa per non chiedere scusa. Che i vicini sono lontani, se non conosci le loro storie. Che ogni casa è un romanzo, e che la tragedia è una pagina senza segnalibro. Che perdiamo troppo tempo, quando il tempo è probabilmente l’unica cosa che non dovremmo perdere. Che cercare schemi mentre tutto è astratto ci protegge ma, allo stesso tempo, ci paralizza. Che forse il tè è più buono senza zenzero. Che i gatti sono spiriti della notte che possono anche decidere di non farsi trovare. Che i mostri sono il colore che ci stampiamo sugli occhi. Che la carta mi rende bulimico. Che mi (dis)perdo in un bicchier d’acqua. Che mi spengo troppo facilmente. Che la rabbia è una costante da rendere variabile. Che se vivi nel nero ti devi procurare una torcia. Che c’è un fottuto bisogno di sorriderci di più, e che una lacrima può curarti quasi quanto un sorriso.

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